Amici di Macram
Amici di Monsignor Macram
Solidarietà per i popoli Nuba e Dinka

Bombardamento al Mercato

Carissimi,

voglio farvi sapere quanta sofferenza sta attraversando la mia gente. La comunità internazionale è preoccupata per ciò che sta succedendo in Iraq, in Siria e in Afghanistan, che la tragedia sui Monti Nuba, nel Sud Kordofan in Sudan, ormai passa in silenzio.

Giovedì, è giorno di mercato a Heiban. Gli agricoltori e i commercianti si radunano nella piazza centrale ed espongono la loro merce, aspettando che le persone della zona vengano a fare la spesa settimanale. I bambini scorrazzano tra le gambe delle loro madri, mentre gli anziani restano seduti sotto gli alberi circostanti per godersi un po’ d’ombra.
Questa routine è stata interrotta giovedì 16 Ottobre 2014 quando il regime Islamico di Khartoum ha sganciato tre bombe sul mercato, uccidendo un giovane e cinque bambini. Altri due bambini sono stati feriti e trasportati presso il nostro ospedale "Madre della Misericordia".
Ho ricevuto una mail dal Direttore Sanitario dell’Ospedale e mi raccontava, che in quel terribile giorno, uno dei nostri infermieri, Laripo Kusio, era andato a Heiban in bicicletta, per fare shopping. Arrivato in piazza, dopo aver percorso una lunga distanza, si era seduto per bere un bicchiere d’acqua, quando ha udito il rumore di un aereo bombardiere Antonov che si stava avvicinando.
Laripo ha raccontato che la prima bomba è stata sganciata a circa trecento metri dal mercato e ha ucciso la prima vittima ISSA MAJAR (25 anni). Tre bombe sono esplose nel mercato, mentre l'ultima è scoppiata a cinquanta metri dalla piazza. I bambini sono morti all’istante e si chiamavano:

  1. SRIA JALI (16 anni)
  2. YAYA JAFAR (14 anni)
  3. AZIZA JAFAR (10 anni)
  4. ANUR JAFAR (7 anni)
  5. KUKU JAMES (6 anni)

Delle due persone ferite che sono state trasportate all'Ospedale “Madre della Misericordia” a Gidel, uno è morto, NAWADIR JAFAR (10 anni), mentre l'altro, NAWAL JAFAR (5 anni), è ancora vivo, ma è stato sottoposto ad intervento chirurgico.
Dopo poco, il nostro infermiere ha lasciato il luogo e per questo motivo non ha potuto verificare l’entità dei danni alle case, alle capanne e ai campi.
E’ da ricordare che il popolo del Sud Kordofan sa che la lotta inizia quando finisce la stagione delle piogge. Il sole caldo asciuga la terra fangosa, facilitando la strada ai movimenti delle truppe. La stagione secca dello scorso anno è stata particolarmente cruenta, con quasi 800 bombe sganciate dal regime di Khartoum sulla zona chiamata Heiban, mentre altre 15 bombe sono state lanciate due settimane fa.

Se il regime di Khartoum lotta contro il Movimento della Liberazione, perché prendono di mira la gente civile? Sono assassini che non rispettano la dignità umana.
Queste azioni passano inosservate dai mass media, e dalla comunità internazionale, ho persino il dito puntato sulla famiglia cristiana, che non dice una parola e non invita le comunità a pregare per la liberazione di questa etnia così bella.
Vi prego di unirvi in preghiera per la giustizia e la pace della popolazione Nubana.

Vi ringrazio di tutto cuore e vi benedico.

Vescovo Emerito di El Obeid ed incaricato della Contea Twic, Sud Sudan Macram Max Gassis